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ANTONIO EDOARDO MARAZITA
Direttore esecutivo - Line producer - Project manager
(Dnart The movie/Dnart Studio ADV)
...ma chi sei???
Sono Antonio Edoardo ma ognuno mi chiama come preferisce. Vivo da molti anni in Toscana a Lucca ma sono nato in Salento.
Sin da piccolo non ho mai imparato l'arte di star fermo e ancora oggi a 48 anni, continuo a comportarmi con la stessa curiosità verso il mondo, che avevo da bambino.
Comunicare e condividere mi è sempre piaciuto e ho trovato per questa innata attitudine, un risvolto professionale nell'insegnamento presso l'Accademia Della Pubblicità di Lucca. Insegnare mi ha garantito la possibilità di continuare a crescere nella cultura della pubblicità, ma soprattutto mi ha naturalmente obbligato a studiare a mia volta. Studiare è una delle attività che occupa molto tempo nella mia vita. Essere all'altezza dei miei studenti è per me un obbligo morale prima che un attitudine professionale. Mi piace pensare di dover dare l'esempio, mostrando innanzitutto passione per il lavoro e il desiderio di scoperta.
Amo l'arte in genere nelle sue forme possibili, forse una preferenza per la pittura e l'illustrazione in genere. Non posso ritenermi un'artista, ma non c'è forma di espressione che non abbia amato sperimentare in prima persona. Fotografia, illustrazione, cinema, video e ogni cosa sia in grado di stimolarmi e restituirmi uno sguardo dall'interno.
La mia carriera professionale comincia nel 2000 nel cinema indipendente, passando a produzioni più internazionali nel corso degli anni. Mi sono specializzato nella produzione esecutiva che ho poi tradotto nell'attività più complessa di Project manager per progetti di comunicazione.
Come produttore pubblicitario esperto di produzione esecutiva nel cinema e per la televisione, ho cercato di sviluppare un occhio critico che non lasciasse sfuggire mai l'attenzione alle persone. Qualcuno potrebbe dire che sono il tipo che vede l’elefante nella stanza, ma non dimentichiamoci che sono anche quello che vede il lampadario in cima all’elefante.
Lo studio della psicologia negli ultimi anni ha aperto un mondo in cui ho trovato nuove direzioni nelle quali muovere la mia intera esperienza. L'osservazione attenta del comportamento umano, è una costante del mio modo di essere e lavorare.
Amo il mio lavoro e lo considero un modo per comunicare me stesso, il mio pensiero, il mio sguardo sul mondo. Realizzare un progetto è accettare una sfida e a me le sfide piacciono. Mi definisco un guerriero che senza una nuova battaglia morirebbe di noia. Vorrei di tanto in tanto annoiarmi, ma proprio non ci riesco. Amo dire che la nostra vita è come una nave. Il posto più sicuro per la nave è il porto, ma non è per il porto che è stata progettata. Così, con una certa sfrontatezza, mi lancio nelle sfide professionali di ogni giorno.
Da adulto, data la mia provenienza geografica, ho "risentito" molto il problema delle mafie. Ho voluto approfondire il fenomeno attraverso studi di antropologia dei fenomeni criminali e ho voluto lasciarne testimonianza in un paio di testi pubblicati sull'argomento. L'ho fatto perché credo che ognuno debba, senza retorica, dare il suo contributo e prendere una posizione rispetto al fenomeno mafioso. L'ho fatto per lasciare a mio figlio Lorenzo, l'insegnamento che ci hanno lasciato i martiri della lotta alla mafia. Vivere i propri sogni senza compromesso, senza accettare scorciatoie.
Proprio non riesco ad usare la parola "impossibile". Non riesco ad immaginare che un limite non si possa superare. E più il limite è in là, più è alta l'asticella più sento il dovere, non solo di provarci, ma di trovare ogni modo per riuscire. Non mettete alla prova la mia ostinazione. Non sono presuntuoso, sono incredibilmente e senza rimedio, un sognatore incorreggibile!
Il mio obiettivo? Realizzare progetti creativi che lascino il segno e cambino il modo di fare comunicazione. Credo che senza l'ambizione di voler lasciare qualcosa agli altri, non ci possa essere lo stimolo a creare. Non posso immaginare il mio lavoro come una semplice routine di operazioni. Sono follemente convinto che ogni cosa debba essere pensata per lasciare una traccia nell'universo. Non posso pensare di fare le cose semplicemente in maniera diversa rispetto alla concorrenza, ma ho l'ossessione di farlo in modi che ridefiniscano un pensiero, portino un'innovazione e generino un'ispirazione.
Amo mio figlio Lorenzo e amo osservarlo quando sono costretto a portarlo con me sul lavoro. Lo osservo e vedo il futuro, ogni giorno nuovo, ogni giorno arricchito. Francesca è la mia compagna da 30 anni e rappresenta la parte migliore di me. La sua fiducia incondizionata e il suo modo silenzioso di starmi accanto quando sono intrattabile, hanno il tocco delicato di quelle rare persone che sanno farsi bastare uno sguardo... e hanno capito tutto. Lei non è la grande donna dietro un grande uomo.
Lei non è dietro... è sempre stata accanto.
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