
Cambiamento di Valori e Prospettive
Per le generazioni precedenti, un ruolo da manager rappresentava spesso il traguardo professionale: un simbolo di successo, stabilità e prestigio. Il “posto fisso” o il crescere in un’azienda fino a posizioni di leadership era un segno di realizzazione.
Generazione Z: Cresciuta in un contesto estremamente fluido, in cui la digitalizzazione ha abbattuto barriere e orizzonti, vede con scetticismo gli schemi di carriera troppo rigidi o verticali. Molti zeta preferiscono valorizzare le proprie competenze in modo orizzontale, sperimentando diversi ambiti e progetti, piuttosto che dedicarsi a scalare una gerarchia.
Flessibilità Come Valore Chiave: Anziché una carriera “lineare”, si tende a privilegiare una vita lavorativa varia, in cui poter crescere come persona e professionista, cambiando ruolo o persino settore, a seconda delle opportunità e dei propri interessi.
Orizzontalità e Rifiuto delle Gerarchie
Un aspetto cruciale è la percezione della gerarchia: la Generazione Z è spesso abituata a un accesso diretto all’informazione, al dialogo e alla collaborazione, senza filtri autoritari.
Valore della Collaborazione: Nelle community online, nei social e nei gruppi di interesse, la collaborazione avviene in modo “peer-to-peer”, con dinamiche più orizzontali. Questo influenza profondamente il loro modo di vedere il lavoro: la figura del manager che “dà direttive dall’alto” è vista come superata.
Ruoli Fluidi: Molti giovani zeta sono aperti ad assumersi responsabilità ma senza incasellarsi in un ruolo gerarchico rigido. Anzi, preferiscono strutture che favoriscono la crescita personale e la possibilità di incidere sulle decisioni, senza dover passare attraverso lunghe catene di comando.
Ricerca dell’Autorealizzazione e della Libertà di Movimento
Un aspetto determinante è la ricerca di un equilibrio tra lavoro e vita personale, nonché la possibilità di esprimersi pienamente sul piano creativo e professionale.
Multipotenzialità: Sempre più zeta si riconoscono come “multipotentialite” o persone con interessi multiformi. Cercano lavori diversi, collaborazioni e progetti ibridi, preferendo coltivare le loro passioni a 360 gradi, piuttosto che specializzarsi in un unico ruolo aziendale.
Flessibilità di Orario e di Luogo: L’idea di doversi sedere a una scrivania “dalle 9 alle 18” e di rispondere a una gerarchia verticale cozza con il desiderio di poter lavorare in remoto, viaggiare, sperimentare nuovi contesti e conciliare vita privata e professionale.
Impatto sulle Aziende e Sul Mondo del Lavoro
Le aziende che comprendono le peculiarità della Gen Z si stanno muovendo verso modelli organizzativi più flessibili e dinamici.
Strutture Orizzontali: Alcune realtà stanno sperimentando forme di governance orizzontale o semi-orizzontale, in cui ognuno è responsabile del proprio campo, riducendo al minimo le gerarchie tradizionali.
Leadership Diffusa: Invece di affidarsi a un singolo manager, molte imprese puntano su team auto-organizzati, in cui la leadership si esercita in modo distribuito. Questo rispecchia il desiderio della Gen Z di far emergere la propria voce e competenza, senza sentirsi “comandati dall’alto”.
Employer Branding: Le aziende che desiderano attrarre talenti zeta mettono in evidenza i valori di inclusività, sostenibilità, libertà di espressione, creando percorsi di crescita personalizzabili e incoraggiando la rotazione interna.
Questa tendenza della Gen Z a privilegiare la libertà d’azione e l’individualità, piuttosto che la carriera manageriale tradizionale, è un segnale di profonda evoluzione culturale. Da un lato, potrebbe mettere in difficoltà le strutture aziendali più convenzionali, abituate a organizzazioni piramidali. Dall’altro, stimola la creazione di nuovi modelli di leadership “orizzontale” e di nuove forme di collaborazione.
Nel complesso, la voglia di non “sedimentarsi” in un’azienda e di non cristallizzarsi in una posizione manageriale rivela una forte spinta verso l’innovazione e la flessibilità: la Gen Z chiede di poter crescere in modo autonomo, disegnando percorsi lavorativi più fluidi. Questo approccio, se ben gestito, può portare a soluzioni creative e a una maggiore adattabilità ai repentini cambiamenti del mercato.
La Gen Z, più di altre generazioni, sembra considerare la posizione di manager come un ruolo troppo gerarchico e poco flessibile, non in linea con la propria visione di orizzontalità e di realizzazione personale. Preferisce sviluppare competenze individuali e muoversi tra varie opportunità professionali, mantenendo viva la curiosità e la sete di sperimentazione.
Se il mondo aziendale vorrà attrarre e trattenere i giovani talenti zeta, dovrà in buona parte adattarsi alle loro esigenze: meno gerarchie, più progetti trasversali, maggiore libertà e responsabilità condivisa. Credo che questo passaggio sia fondamentale per costruire organizzazioni più agili e in sintonia con i valori emergenti di questa nuova generazione.
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