
Nella roulette russa c’è 1a possibilità su 6 di beccare il proiettile. Ma anche 5 possibilità su 6 di avere salva la vita.
È emblematico come l’essere umano soprattutto di cultura occidentale, sia sempre concentrato sull’evento nefasto invece che sulle possibilità che questo non si verifichi.
L’atteggiamento è connesso inevitabilmente all’idea dell’ineluttabile morte. Il confronto occidentale con l’inevitabile era inquadrato anche da Freud nell’ambito del “desiderio di morte e autodistruzione”. Ma ripeto, è un atteggiamento molto occidentale.
Fin da bambini siamo abituati a pensare al “se le cose vanno male”. Se veniamo bocciati ad un esame, se falliamo un colloquio, se perdiamo il lavoro, se le nostre relazioni dovessero finire. Un simile comportamento si accompagna a proiezioni della mente che davvero “vede e simula l’evento negativo”. Siamo in grado di immaginare vividamente il momento del fallimento. La produzione di ansia rispetto al pensiero ruminante, rotativo, avvitante, su simili idee non può che orientare l’intero comportamento verso azioni che di per sé si sbilanciano più verso una preparazione al verificarsi dell’immaginato che verso le manovre evasive, correttive, pro attive, in grado in effetti di produrre le naturali possibilità di successo, decisamente superiori a quelle del fallimento.
Potremmo e dovremmo dire, che “la percezione del problema” è sempre più grande del problema stesso.
Dal punto di vista di un comportamento auto - organizzativo, rispetto alle attività sul lavoro, si registrano comportamenti simili con una statistica spaventosa. Almeno il 70% delle persone, vive nella continua fatica di rimuovere lo spettro del fallimento. Eppure il comportamento generale, invece di cercare di risolvere, spinge a mettere in campo atteggiamenti e strategie che invece favoriscono detto fallimento.
In maniera difensiva, le persone si costruiscono lo scudo con cui dovranno difendersi dai colpi, molto prima che di fatto esista la possibilità di riceverne.
Immaginate di andare in giro tutto il giorno con una armatura per evitare che un sasso, un’auto, un inciampo vi tradisca. Quante probabilità avrete di evitare l’auto se siete dentro una pesante armatura?
Il carico di ansia rispetto all’esito di un'esperienza diventa il primo fattore di probabile fallimento.
5 su sei sono le possibilità di sopravvivere alla roulette russa. Non sono poche.
Non si tratta banalmente di avere un pensiero positivo, esteticamente parlando, neppure di guardare il bicchiere mezzo pieno. Si tratta di adottare comportamenti riflessivi e processi decisori basati sulla reale circostanza e il contesto operativo. Se in effetti non si è preparati per un esame, non è facile immaginare un esito positivo se non assistiti dalla sorte. Ma questo è presto risolto. Occorre essere preparati. Il punto di osservazione va posto sul “mentre si studia per essere preparati”, e cioè su quelle azioni che, per proprio conto, sono strumenti positivi e mezzi per raggiungere l’obiettivo.
Quindi se mentre studio, penso che stia facendo quello che devo fare per ottenere un risultato positivo, come posso immaginare che proprio quelle azioni virtuose abbiano e troveranno conferma nell’evento negativo. Se so nuotare e sono allenato, dovrei avere molte più possibilità di sopravvivere rispetto alla pur reale possibilità di annegare.
Se sul lavoro potessimo concentrarci sulle effettive possibilità di risolvere un problema, immaginando quindi di riuscirci, le probabilità di un successo aumenterebbero proporzionalmente.
L’abitudine a concentrarsi sul risultato positivo, individuando i nostri punti di forza a favore, consapevoli certo dei nostri punti deboli, ma gestiti come limiti raggiungibili e superabili, sviluppa una fiducia nei propri mezzi e una maggior tolleranza degli errori che non appaiono più come eventi luttuosi, ma come occasioni per monitorare una crescita e a partire da quelli, sviluppare maggiore attitudine alla performance positiva.
Comentarios